Avvertenza / Prefazione
Quando si acquista un prodotto qualsiasi, in genere si trovano nella confezione le istruzioni per l’utilizzo e le avvertenze affinché la sua durata sia più lunga possibile.

Ebbene queste dovrebbero trovarsi anche assieme al materiale fotografico trattato, sia positivo che negativo. Questo non succede e capita che, una volta sviluppato, il negativo o la stampa positiva vengano trattati nel modo sbagliato.

Scrivere per una rubrica di conservazione ed archiviazione di materiale fotografico significa, per me, far capire al lettore che ci sono determinate cose che non si devono fare ed altre che, se si vuole mantenere il più a lungo possibile un prodotto fotografico, si deve avere l’attenzione di eseguire. Vuol dire, in qualche modo, cambiare delle abitudini sbagliate, e so che questo è sempre molto difficile.

In effetti se si parte dal presupposto che niente è eterno potrebbe sembrare inutile una rubrica sulla conservazione, ma ritengo utile, ed anche l’editore lo ha ritenuto, sprecare qualche parola affinché i meno informati sappiano cosa succede quando un negativo od un positivo vengono manipolati nel modo sbagliato.

Darò pertanto delle indicazioni generali affinché si capisca perché certi atteggiamenti sono necessari per un buon mantenimento del materiale fotografico, evitando le formule scientifiche e le motivazioni “molecolari”, anche perché la mia preparazione non lo permette. Saranno comunque delle “AVVERTENZE” utili per migliorare quello stato di cose che, per esperienza, vede negativi e stampe positive, per la maggior parte, maltrattati.

Alcune indicazioni che darò qui di seguito, sembreranno difficili da ottenere o di importanza relativa al momento che dovranno essere fatte; impegneranno ulteriore tempo e diventeranno un costo per il fotografo, ma insisto sul loro valore visto come investimento qualitativo globale.
In un certo qual modo diventa un risparmio se si tiene conto che pagare un premio per un’assicurazione (ammesso che esista una polizza di questo genere) per il risarcimento di negativi graffiati o per un positivo piegato o scolorito e rovinato definitivamente, costerebbe di più che non impegnarsi in una maggiore attenzione.

Il mio primo intervento é basato sull’informazione delle cause che determinano il deterioramento del materiale fotografico e sarà diviso in tre parti: la qualità del materiale, la manipolazione, fattori ambientali.